Una delle novità legislative più rilevanti del 2022, per ciò che concerne la lotta contro l’evasione fiscale, è quella entrata in vigore il giorno 1 gennaio 2022 riguardante il mercato immobiliario. Infatti, entra in gioco un nuovo sistema di calcolo per determinare il valore da dichiarare in sede di compravendita, donazione ed eredità: il cosidetto “valore di referenza de Catasto”.
Il valore di referenza catastale rappresenta “la nueva base imponible” per calcolare le imposte di registro nella compravendita dei beni immobili usati o le imposte di Successione e Donazione.
Questo valore sarà determinato, annualmente, in base ai prezzi di compravendita degli immobili comunicati, dai Notai e dai Registratori, e quindi, come conseguenza, non sarà più necessario procedere (da parte degli ispettori) a visitare gli immobili, oggetto di vendita, a valutare lo stato di conservazione, le ristrutturazioni ed i materiali utilizzati, cosi come se l’immobile dovrà essere ristrutturato, circostanza che potrebbe ridurre, ad oggi, il prezzo di cessione.
In che cosa consiste il valore di referenza catastale?
Il valore di referenza catastale sarà determinado dalla Direzione Generale del Catasto e come già specificato, si base, in primo luogo, sui prezzi di cessione degli immobili indicati nei rogiti realizzati presso gli Studi notarili ed, in secondo luogo, sulle caratteristiche catastali delle singole proprietà. Questo valore sarà calcolato annualmente e aggiornato automaticamente. Il valore sarà determinato cosniderando il municio, l’ubicazione dell’unità immobiliare nel territorio della città, l’anno di costruzione, la qualità della costruzione e ls successive ristrutturazioni realizzate in ossequio alle norme urbanistiche che regolano la materia.
In pratica, il nuovo valore di riferimento del Catasto è il valore minimo su cui calcolare e pagare le imposte relative all’acquisto di una casa o nel caso di successione o donazione. Nel caso in cui il contribuente dichari presso il Notaio un valore inferiore, l’erario potrà iniziare un accertamento sul valore, obbligando a liquidare le imposte su quello indicato dalla Direzione Generale del Catasto. Sarà, quindi, a carico del contribuente l’onere di dimostrare il motivo per il quale ha indicato un valore inferiore apportando qualsiasi mezzo probatorio, al fine di evitare l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge in esame.